Carissimi genitori, quando siete venuti in chiesa per il battesimo, vi è stata rivolta questa domanda:"Cari genitori, chiedendo il Battesimo per il vostro figlio, voi vi impegnate a educarlo nella fede, perché, nell'osservanza dei comandamenti, impari ad amare Dio e il prossimo, come Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità?"
Come vi siete impegnati e come vi state impegnando a educarlo nella fede?
Tertulliano, nel III secolo d.C. diceva: “Cristiani si diventa, non si nasce”.
L'educazione è un percorso che prevede tempi lunghi e continuità, apporto dei diversi soggetti di riferimento.
Faccio intanto notare che non 'bisogna' venire al catechismo e alla Messa; a differenza della scuola non è obbligatorio. Ogni anno c’è qualcuno che fa un numero spropositato di assenze: ci si riduce così a qualcosa di stentato, ma difficile riconoscere che conservi il suo senso (e perché in altre attività o ambiti non succede?). A tale riguardo si precisa che un numero rilevante di assenze al catechismo e alla S. Messa potrà comportare il riprendere il percorso con la classe dell’anno successivo.
Ogni anno qualcuno smette dopo la Prima Comunione: un paragone banale sarebbe studiare per la patente, fare un giro in macchina e poi rinunciare; ma parlando più seriamente è un venir meno al rapporto con Gesù.
Gesù più volte nel vangelo usa espressioni del tipo “Se vuoi...”, “Se qualcuno vuole venire dietro a me…” E’ una scelta libera, ma non è di poco conto: se si fa poi seguiamolo davvero.
Vi invito a partecipare anche voi in qualche modo al percorso del figlio per due motivi:
1) c’è sempre bisogno di riconsiderare, riscoprire cosa vuol dire essere cristiano
2) fare un’esperienza di famiglia. Se fosse una escursione in montagna un conto è mettere lo zaino sulle spalle del figlio e mandarlo con le guide, altra cosa è fare il sentiero insieme.
don Andrea